Accordi antichi fra l’albanese e le lingue sorelle 47 per molte coppie ario-europee, come i tipi iongiig e dirgha- esse sono almeno un barlume. Infine, e sopra tutto, ricordiamo che nelle indagini ario-europee ci mancano completamente testi d’una lingua che stia alle lingue ario-europee in un rapporto simile a quello che intercede fra il latino e i linguaggi neolatini. Perciò, mancandoci il sussdio della cronologia dei testi, dobbiamo, per necessità, ricorrere alla geografia delle aree: v. § § 5 e 6. • Concludiamo. Nella prima parte di questo saggio (§ 1-3) la lingua albanese forma, in certo modo, il centro onde sono irradiate le indagini. E le conclusioni di esse si possono riassumere brevemente in alcuni rapporti cronologici e geografici. Eccoli : la lingua albanese si accorda col Baltico piuttosto nelle conservazioni che nelle innovazioni (§ 1); peri ’opposto, essa si accorda col greco — e con altre lingue meridionali della famiglia — più spesso nelle innovazioni che nelle conservazioni (§ 2). Si tratta d’innovazioni d’età ario-europea (v. pag. 2). Perciò questa è preistoria, piuttosto che storia della lingua albanese. A ogni modo, quelle armonie antichissime, per es., fra l’albanese e il greco si devono ben distinguere dalle profonde impronte che il greco medio e moderno (132) ha impresse nella lingua e nei dialetti albanesi. Il distacco è molto evidente (133) nell’ordine geografico ed è ancora più reciso nell’ordine cronologico. Le impronte greche si rintracciano nelle aree meridionali (tosche), più che nelle settentrionali (gheghe), e più nei centri urbani che nelle campagne, e più nei porti che nelle impervie montagne dei Malissori, come si vedrà