Accordi antichi fra l’albanese e le lingue sorelle 61 ovvia, — che si tratta di un fenomeno ordinario di fonetica di proposizione » (Goid., pag. 159); che vuol dire, per parlare con termini ancora più scientifici, un fenomeno di natura « fo-nosintattica » (pag. 160, nota 1), cioè di « atonesi », owerossia di « protonesi ». E così si arriva diritti alla conclusione che « se il Bartoli non vede o non tien conto di queste semplici cose, è per difetto del sistema neolinguistico: che segna dunque un regresso di metodo ». Cfr. la nota 137. Quando poi dalla linguistica neolatina ascende all’ario-europea, il Bart. non ci vede e non ci sente più nulla: « Forse è superfluo avvertire che il Bartoli non li sente i problemi indo-europei né intende come vadan posti »: Goid., pag. 191, § 33. « Sono problemi formidabili che è una ingenuità pensare di risolvere con le aree »: Goid., pag. 193, 34. È' « un’ingenuità il credere che problemi dell’i. e. si possano risolvere con tali mezzucci superficialissimi, materialissimi »: pag. 191, § 32. — Cfr. la nota seguente. 56. — Le norme neolinguistiche sono nient’altro che un mezzo per trovare il rapporto cronologico fra due fasi linguistiche (§ 5) e inoltre un mezzo per trovare la patria dell’innovazione (§ 6). Questi mezzi sono per me, e per tutti i miei critici eccettuato il Goid., mezzi « de la plus grande utilité » (v. per es., Slavia VII 153); per il Goid., invece, essi sono « mezzucci superficialissimi, materialissimi »», pag. 191. Anzi peggio, la loro utilità, o tutta la mia neolinguistica, viene addirittura a essere « ridotta a zero » (pag. 150, 6). E di questo passo si arriva alla conclusione seguente: « giudichiamo antica la fase dell’area isolata, laterale, maggiore, seriore, non perché l’area è isolata, laterale, maggiore, seriore ma proprio all’opposto, l’essere conservata una fase antica in una data area ci fa giudicare l’area stessa un’area isolata, laterale, maggiore, seriore rispetto a quella fase»!! Questo scrive il Goid., pag. 190. Anche la norma dell’area isolata, o meno esposta alle comunicazioni, è intesa dal Goid. addirittura a rovescio: nel confronto tra l’i del sscr. pitàr- e Va del lat. pater ecc. egli crede, pp. 190 (32) e 193 (33), che l’area isolata sia l’area indo-iranica: cfr. Introduz. pag. 50. 57. — A proposito delle aree di equa e caballa, che hanno una figura normale (v. Introduz., pag. 18 e qui avanti § 9), il Goid., pag. 197, § 38, esclama: «Strano! Il normale e l’areor-male che il B. vuole scacciati dalla porta, rientrano dalla fi-