166 D. Nilo Borgia « esortato dia Vostra Beatitudine il Serenissimo Re di « Spagna Filippo (19), per la via del Regno di Napoli, « spedisca alla Nazione Greca e Albanese (20) un rin-« forzo di tremila uomini e armi per diecimila, con suiti fidenti vettovaglie per il loro sostentamento. « Noi poi innalzeremo il vessillo in nome della Santi tità Vostra e del detto Re Filippo e così assoderemo («: alla nostra causa tutta l’Albania e tutta la Morea, es-« sendo tra noi Greci e Albanesi in gran numero, potente dosi dalla sola Morea metter in piedi un esercito di tt duecento mila guerrieri, mentre i nemici non sono più « di seimila. tt Nella Chimara inoltre in un sol giorno dai Vil-tt laggi qui appresso indicati e dalle zone vicine si poeti sono reclutare diecimila uomini e in una settimana tt cinquantamila, e da tutta la Macedonia se ne possono tt avere un cinquantamila. « Che se la Beatitudine Vostra si impegnerà a che « noi acquistiamo la nostra libertà, noi fin da ora ci « assoggettino all’obedienza (21) della Santa e Cattolica tt Chiesa dell’antica Roma, e riconosceremo Voi quale tt Sommo e vero Pontefice e Pastore universale e potenti tissimo; ma nel medesimo tempo saremo sudditi del « sopranominato Re Filippo di Spagna e tanto a Vostra « Santità, quanto al sopradetto Re Filippo pagheremo il (19) Filippo V, detto il cattolico. (20) Dall'insieme del documento non risulta che la Grecia propriamente detta fosse entrata a far parte della progettata lega contro i Turchi : il richiamarne qui il nome non serviva che a meglio classificare le popolazioni che indifferentemente parlavano le due lingue e che perciò stesso si distinguevano dai Bulgari, dai Serbi, ecc. (21) Tale promessa, più che i Chimarioti, riguarda gli altri popoli della Macedonia ohe avrebbero preso parte alle lega, essendo già cattolici i Chimarioti, come si è visto più sopra.