Progressi e lacune dell’Albania geografica 133 ressarono direttamente l’Albania nel periodo 1813-1929, senza contare quelli propagati dai prossimi centri sismici della Grecia occidentale (Zante, Santa Maura, ecc.); gravissimi, o per ampiezza dell’area interessata o per l’entità dei danni arrecati, quelli del 12 ottobre 1851, del 14 agosto 1855, del giugno e luglio 1905, del 15 febbraio 1912 e soprattutto quelli che si susseguirono dall’ottobre al dicembre 1920, in tutta l’Albania meridionale, come pure i più recenti del dicembre 1926. Le aree più battute sembrano essere la regione di Scutari, la media valle dello Shkumbi, una parte della valle della Voiussa e aree adiacenti, e la conca di Kor-cia; ma mancano finora molti elementi per uno studio sistematico. L’Albania, che è già fra gli stati aderenti alla Unione Internazionale di Soccorso, non dovrebbe tardare ad istituire una rete di stazioni per la registrazione dei sismi, facente capo ad un ufficio centrale, e in collegamento, ove ciò sia possibile, con gli stati vicini. Il nuovo governo albanese ha istituito invece un Servizio di Statistica, al quale si deve, tra l’altro, la pubblicazione di una specie di Annuario statistico (1) e l’esecuzione di due censimenti sulla popolazione, l’uno nel 1923, l’altro nel 1930. Poiché i dati di quest’ultimo non sono stati riferiti per disteso, a mia conoscenza, da nessuna rivista geografica italiana, crediamo opportuno di riportarli (2). (1) Ne esistono edizioni a partire dal 1923. L’ultima a ma nota è del 1927 ed ha il seguente titolo: Th. Selenica, Sqtperia me 1927 (L’Albania nel 1927), Tirana 1928. (2) Sono desunti dal giornale « Arbenia » di Tirana; 1° giugno 1930.