Accordi antichi fra l’albanese e le lingue sorelle 57 È' una fantasia del Goid. ciò che egli dice a pag. 204, § 43, sopra « un vanto della neolinguistica, un carattere suo essenziale», a proposito di magis e plus: v. la nota 51; si badi che la coppia magis e plus è chiamata da lui, non da me, « due doppie forme »! — E quando egli dice (pag. 178): « dies f. non può essere un’innovazione recente meridionale od orientale del latino volgare perché il doppio genere è già nel latino », si badi che è lui che parla: quelle innovazioni meridionali ed orientali (cfr. retro e Introduz., pp. 41 sg.) sono di gran lunga più antiche delle innovazioni settentrionali e occidentali. Il Goid. sa poi che le aree pireneo-alpina (Iberia, Gallia e Rezia) e appennino-balcanica (Italia centrale e meridionale, Dalmazia preveneta e Dacia) sono per me tutt’altro che « unità »: v. Goid., pag. 204, § 41 e cfr. Arch. glott. it. XXII 124, note 82 e 84, e Schuchardt-Brevier, 357 sg. Non mi sono mai occupato della questione se radtcem sia esistita o no nella Dacia e in altre aree di radicina : v. invece Goid., pag. 205. Né ho chiamato innovazioni neolatine (Goid., pag. 174, 21) le innovazioni antichissime come campus per ager ecc. : v. Introduz. § 15. E non ho mai dato « valore esclusivo al dato geografico che è un dato materiale» (Goid., pp. 202 sg.) ecc. ecc. ecc. Non parlo poi delle impressioni, che il Goid. mi attribuisce, sia pure in buona fede. Per es., io non ho mai supposto « serrare di importazione recente in Toscana ». v. Goid., pag. 205; recente e antico, raro e frequente e altre simili espressioni, care al Goid., non significano nulla di preciso, se non sono precisate con un confronto: v. Giorn. stor. della letter. it. LXVI 178. La fase serrare è, s’intende, più recente che claudere in Toscana e altrove: v. Introduz., pp. 11 sg. e 106. 51. — Fra l’altro, egli non ha letto l'Introduz., pag. 104, nota 72, dove dico espressamente che le pagine 1-64 della Introduz. furono stampate prima del Breviario. E non ha letto ciò che dico nelVIntroduz. pp. 68 sg., sugli studiosi che hanno intuito e applicato le norme neolinguistiche. Io ho raccolto da tempo i nomi di quegli studiosi, e ne raccolgo altri ancora, con particolare compiacimento: v. Riv. di filol., LVII 333, nota 2; LVIII 33, n. 3; Studi it. di filol. class., 1930, pag. 22, nota; (anche Grassmann Ztschr. /. vgl.