Accordi antichi fra l’albanese e le lingue sorelle 27 E una terza, che -ada sia irradiato da uno o da più (99) centri della Gallia transalpina. Ebbene, le due prime risposte sono ipotesi e non sono fondate né su prove né su indizi di sorta. Invece la terza risposta è fondata sopra due indizi. Uno è l’indizio delle aree. Queste ci dicono, in primo luogo, che la fase antica -afa, è sparita dalla Gallia transalpina e si conserva invece, nelle proporzioni che vedremo, in tutte le altre provincie dell’impero e nell’Italia. E ci dicono, inoltre, che l’innovazione -ada ha invaso per contro la Gallia transalpina ed è meno diffusa fuori di quella regione. — Si osservi poi la tabella che segue: Gallia transalp.: Italia settentr.: » centrale: » meridionale: prov. veneto -a(d)a -a(d)a -ata spica -ata Dalmazia preveneta vegl. -nota Dacia: .... -ata espiga agulha spiga ago spiga ago spica aguadla spaika jualc spica aco La storia della coppia -ata e -ada assomiglia a quella delle coppie spica e spiga, aco e ago, in quanto si tratta in tutti e tre i casi della lenizione (100) della sorda in-tersonatica (101) divenuta sonora. Prendiamo le mosse dalle Alpi occidentali e avviamoci verso la Sicilia, e poi, dal mare Ionio e dall’Adria-tico, moviamo verso il Danubio e il Ponto. Come si vede, più ci allontaniamo dalla Gallia transalpina e più rara è l’innovazione (d e g). Sicché le fasi antiche -aia, spica, acus si conservano, come si vede, assai fedelmente nella Dalmazia preveneta e nella Dacia, e per contro sono state rinnovate nella Gallia transalpina e nell’Italia settentrionale.