80 quale germogliarono e maturarono, saturo di diffidenza, di scontrosità, di insanabili dissidi. Era la necessaria premessa, dalla quale doveva sortire la catastrofe. Illustrato da questi precedenti, l’episodio rotariano di dieci anni dopo diventa più chiaro e meglio se ne spiega il significato. 17. — La meta dell’ indirizzo antiromano di re Rotari, nel quale il problema politico era strettamente associato a quello religioso, fu il consolidamento dello Stato, il mezzo l'offensiva militare e spirituale contro la pressione romano-bizantina : nessuna finalità di conquista, ma incrollabile volontà di assicurare una linea forte di difesa del territorio verso l’esterno, e una robusta coesione morale all’ interno (1). Rotari intuì la necessità, a questo scopo, di eliminare i motivi di inquietudine e spegnere i focolai, dai quali nasceva. Il tormentato confine, dalla Venezia alla Liguria, si svolgeva tra una successione di salienti, addentrantisi nei rispettivi territori, che nascondevano e coltivavano pericolose insidie. Per garantire la sicurezza, la tranquillità e il bene dello Stato era necessario, secondo l’interesse longobardo, procedere a una rettifica. In certi luoghi questa si risolveva in un allargamento territoriale, come era in Liguria, per arrivare al mare sopra la costa Tirrena, da Luni ai limiti del regno franco, rimasta in possesso dei greci (2) ; in altri, come lungo la linea padana (3), in leggeri raddrizzamenti ; in altri infine nel coraggioso diroccamento di cunei fortificati bizantini, avanzati nel regno longobardo. Era il caso del territorio opitergino-altinate, superstite residuo di possesso bizantino, che ostacolava la libertà di movimento della terraferma, e profilava una perenne minaccia (4). Gli episodi, che avevano avuto per teatro questi luoghi, dimostravano quanto fosse precaria la situazione e urgente il rimedio. Ma non altro, perchè nelle campagne rotariane non si scopre alcuna preconcetta aspirazione territoriale (5). (1) Vicende cit., I, 167 sg. (2) Pauli Diaconi, Hist. Lang., IV, 45. (3) Pauli Diaconi, Hist. Lang., IV, 45. (4) Pauli Diaconi, Hist. Lang., IV, 45. (5) Vicende cit., I, 68 sg.