I CONFINI POLITICI DEL REGNO D'ALBANIA 141 Bulgaria che era sotto il peso della sconfitta non si parlò. L’Albania venne eretta allora in principato costituzionale ereditario (effimero regno del Principe di Wied). Scoppiata la Grande Guerra, l’Albania, nell’interno della quale erano sorti fino a sei diversi regimi e la Grecia aveva occupato (ottobre 1914) i distretti di Ar-girocastro e di Premeti, soffrì tutte le conseguenze della guerra. Occupata a nord dall’Austria fino a quando questa non fu sconfitta, dagli Italiani a Valona, dai Francesi nella regione di Koritza, dai Serbi che come i Greci si erano impadroniti di vari distretti. Alla Conferenza della Pace vennero prospettate le aspirazioni sopite nel 1913. Le pretese montenegrine, considerate poi come rivendicazioni dalla Delegazione Jugoslava, chiedevano ancora che Scutari e il territorio circostante fino alla foce del Drin venisse annesso al Montenegro; la Jugoslavia aspirava a Durazzo come programma massimo, al Drin come programma medio, infine ad una rettifica strategica del confine; la Grecia, che aveva arrecato grandi distruzioni di paesi con stragi di abitanti, pretendeva portare il confine dell’Epiro a una linea immediatamente a nord di Chimarra alla Vo-iussa a Clissura ed ai laghi di Okrida e di Prespa; l’Italia sostenne la necessità strategica del possesso di Yalona con adeguato territorio. L’Albania chiedeva l’integrità territoriale entro la frontiera etnografica degli Albanesi. Tale frontiera (vedi cartina annessa) che è utile rammentare, parte dalla baia di Spizza a nord di Antivari, ingloba la tribù dei Turi, Hoti, Gruda e Triepchi, la città di Podgoritza (1), prosegue lungo le frontiere mon- Cl} I territori albanesi di Zabliak, Podgoritza ed altri più ad est, erano stati incorporati nel Montenegro in seguito alla Decisione 28 giugno 1880 della Conferenza di Berlino.