I MONACI BASILIANI d’ÌT.ALIA IN ALBANIA 177 « Or io ho ritenuto tutto ciò degno di compassione « e di scrivere la presente per non privare un uomo così « tribolato, di una commendatizia in proposito per la « Santità Vostra. « Del resto nient’altro intendo chiedere a Vostra « Santità, se non che faccia sul riguardo ciò che secondo cc prudenza stimerà giusto e opportuno e vantaggioso per « la Chiesa di Dio. « Della stessa Santità Vostra ossequientissimo Figlio. Stefano Re di Polonia (di propria inano) Grodn, 24 Giugno 1586. Al Santissimo e Beatissimo Padre in Cristo e Signore Sisto V per provvidenza di Dio, Papa della Chiesa Romana e Universale Pontefice Massimo Signore clementissimo (30). * * * Che se malauguratamente i Sommi Pontefici, allora e poi, nelle autorità ecclesiastiche locali non trovarono sempre fedeli interpreti dei loro desideri e della loro sollecitudine paterna per quei Cristiani, su cui pesava avanti adì essi la colpa di aver tutto sacrificato pur di salvare la fede, e la colpa di avere un rito diverso e di parlare un’altra lingua, non per questo venne mai meno nei Sommi Pontefici il desiderio di tener tutti stretti a loro quei popoli infelici, allora più che mai bisognosi della mano benefica del Papa che, unico investito del- (30) Korolevs., loc. cìt., pag. 148 e seg.