16 Matteo Bartoli peggio che questo. Eppure, proprio nell’Introduzione io avevo documentato le norme neolinguistiche, e le ho poi riassunte nella II Parte del Breviario : viceversa il Goid. pensa che l’Introduzione sia una riproduzione del Breviario (53). E questo suo errore cronologico è fonte di diversi altri. Inoltre i suoi addebiti provengono dal fatto che egli dà chiara prova di frequenti e gravi incomprensioni (54), e per contro fa rimprovero agli altri di non intendere le cose più ovvie (55). Devo inotre premettere una risposta a una duplice obiezione che ricorre più volte nelle pagine del Goid. e che si può riassumere brevemente in questi termini : le norme neolinguistiche sono giuste in quanto non sono nuove, e sono errate in quanto sono nuove. Si tratta di due ritornelli o di due temi melodici, e saranno esaminati distintamente. Ma prima mi sia lecito osservare che per sapere ciò che è giusto e ciò che è errato in quelle norme, è indispensabile conoscerle; e per distinguere ciò che vi è di nuovo e di non nuovo, è necessaria una precisa informazione delle correnti neolinguistiche, o almeno di quella che muove dlallo Gillié-ron. Ebbene, il Goid, non dimostra, e mi spiace, né quella conoscenza né questa informazione. Certo è che le norme neolinguistiche sono state ben comprese da altri critici, e il Goid. le ha invece intese addirittura a rovescio (56). Secondo lui esse sono una specie di surrogato delle leggi fonetiche (57) e sono pari alle figure retoriche (58). Il primo dei due temi melodici si può chiamare il tema della « non novità » o del Sapevàmcelo (58*). A questo proposito si devono fare subito due osservazioni. Una è che bisogna ben distinguere la geniale intuizione delle norme neolinguistiche dalla loro dimostrazione e formulazione. E l’altra, che io, contraria-