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D. Nilo Borgia
bre 1670, leggiamo che quanto alla salute Mr. vescovo di Musacchia « trovasi in pessimo stato ».
    « Che la persecutione che patiscono da scismatici « non siano tali da astringerli ad abbandonare quella « missione. Nè esservi alcun pericolo che il Turco sia « per invadere quella provincia ».
     E ciò si spiega con l’accordo convenuto, per cui i Chimarioti si obbligarono a pagare il loro tributo al governo Turco.
    E finalmente, cosa che ridonda tutto ad onore dei Missionari e perciò la registriamo volentieri, « Che il frutto che si ricava dalla missione non è mai tanto <v poco che non sia sempre avanzato qualche cosa, e u quando non fusse altro, è stata sempre profittevole per c< l’istruttione dei figli nella Dottrina e fede cattolica e « per la direttione di alcuni preti greci nel loro mini-« sterio massime in tempo di detto Prelato, il quale ante che infermo non ha mai mancato di predicare, conte fessare ed istruire la gioventù ecc. » (34).
     E realmente nel frattempo le condizioni della Missione si erano sensibilmente avantaggiate, gli animi calmati, la pace ritornata in tutti, sebbene a tal profondo cambiamento non sarà stata estranea la paura di un’invasione prima e la miseria in cui erano cadute quelle popolazioni dopo le lotte intestine di cui abbiamo fatto cenno sopra, e in conseguenza dei pesi accollatisi per venire a patti coi Turchi.
     Di questo stato di prostrazione e di morale abbattimento abbiamo prova eloquentissima in un passo collettivo di tutta la popolazione verso i Missionari, dai quali soltanto ritenevano poter ad essi venire aperta una via di salvezza.
(34)	Arch. Propag. Atti del 1670 Congregazione del 1° dicembre.