I MONACI BASILIANI D’ITALIA IN ALBANIA 165 u. stato il nostro concertato, a favore di d.a Religione di ir S. Basilio, seu Collegio (il che non posso dubitare, « attesa la bontà e parola datami dal d.o Ill.mo Monsi-« gnor Onofrio) ovvero disponesse altrimenti, ovvero « non potesse disponere per qualche accidente, in modo u che morisse ab intestato : Io in virtù di questa mia « particolare scrittura, fatta scrivere di mio ordine e sot-» toscritta di mia propria mano, voglio e dichiaro espres-a samente che in detti casi tutta la mia robba espressa « come sopra e della quale ho lasciato herede d.o Mons. ^ Onofrio, dovesse andare a beneficio della sud.a Relig.e « di S. Basilio Magno, e per essa al d.o Yen. Collegio di « d.i Monaci, esistente a Capo delle Case, acciò si ricor-ù dino di pregar Dio bened.o per me, nelli loro sacro-« santi Sacrificij et Orationi, e così voglio et espressa-« mente dichiaro e costituisco ad futuram rei memoriam in Roma dal Collegio di Propaganda fede, questo di 6 Luglio 1693. Io Arcadio Starnila Vescovo di Musacchia della città di Candia ho fatto scrivere la sud. dichiarazione, e mi sono sottoscritto di mia propria mano, e siggillata col sigillo del mio Glorioso S. Basilio Magno. Segue Vinventario. Non sappiamo però quale durata abbia avuto quest’accordo e quante volte sia stato denunziato e poi confermato e nuovamente sciolto e rinnovato. Una lettera senza data di M. Stanila al P. Procuratore Generale dei Basiliani ci informa di un momento pericoloso di crisi del compromesso in procinto di annegare, e il buon M. Stanila si affretta al salvataggio.