44 Rudolf Leutelt superficie antiche, le quali alla loro volta non potevano essere osservate durante la marcia lungo la vallata. A 1500 metri si trova sul pendio un piano con una lunghezza superiore a quella del precedente, pur tuttavia è più stretto. A N. 0. di Vukli detto piano si alza fino alla cresta interrompendola a guisa di passo dalla forma di valle, lungo un tratto poco esteso. Al nord e a sud di questo passo la cresta torna ad alzarsi prolungandosi in direzione S.O.-N.E. e di un balzo ripido di 1800 metri verso il sud. A questa altezza, poi, la cresta continua sotto forma di altipiano lungo qualche chilometro, fino a che scende a picco nella direzione della vallata del « Cemi ». Anche verso N.E. detta cresta costituisce un altipiano che all’altezza di 1800 metri poscia, per un’erta ripida, raggiunge una vetta alta duemila metri, a partire dalla quale si dirige verso i monti « Skurz » conservando sempre un’altezza di 2000 metri. Più lontano, verso N. e N.O. si vedono le catene di colline del Montenegro. Si estende, qui, una successione lunghissima di dorsali e di colline i sui singoli componenti raggiungono l’altezza di un vasto campo di vetta situato a 1800 metri. La foresta giunge fino alla cima coperta in parte da pascoli. Soltanto il cono bianco calcareo del « Dur-mitor » emerge in alto in mezzo alla regione collinosa, sotto forma di un monte isolato. A. N.E. sono i monti c Skurz » che si vedono in primo piano separati dalla Maja e Shnigut mediante un unico Kar di vasta estensione, avente la forma di un bacino piatto (Tav. IV). Malgrado la stratificazione molto sfavorevole, questo Kar è penetrato nel piano situato a 2200 metri in seguito ad un’azione corrosiva. Lo strato, poco profondo di sfasciume che copre l’interno del Kar permette che i particolari delle configurazioni sottostanti si mostrino net-