La lingua albanese 13 a cui corrispondono da una parte il sanscr. qarrisati e dall’altra il lat. censeo (22). All’indoeuropeo g (palatale sonora) e gh (palatale sonora aspirata) l’albanese risponde con dh (che in determinati casi si muta in d) (23), p. es. gh. dimen, to. dirner « inverno »<*g h e i m e n , cfr. da una parte si. zima e dall’altra il gr. xet(A“v (24); dharrib « dente » cfr. asl. zobìi, gr. y'W0? (25). Ma se nel trattamento delle palatali l’albanese concorda con le lingue satjm, nel trattamento delle labiovelari se ne distacca profondamente. Infatti fino a non molti anni fa si credeva e si insegnava (p. es. ancora nella seconda edizione del « Grundriss » del Brugmann che rappresenta il più completo trattato di linguistica indoeuropea), che le labiovelari avessero un trattamento speciale solo nelle lingue centum, mentre nelle lingue satira i loro esiti erano identici a quelli delle velari pure Ma il Pedersen, uno dei maggiori linguisti viventi ed uno dei pochi indoeuropeisti che abbia fatto ricerche dirette e profonde sull’albanese, in un lavoro fondamentale « Die gutturale im Albanesischen », pubblicato nel XXXVI volume della Zeitschrift del Kuhn (nel 1900), riusciva a dimostrare brillantemente che la sola lingua indoeuropea salarti che abbia uno speciale trattamento delle labiovelari è l’albanese. Quantunque i risultati del Pedersen siano probantissimi e siano stati accettati dallo Jokl, dal Baric ecc. qualche indoeuropeista non li ha voluti prendere in considerazione; così p. es. lo Hirt che, nel secondo volume della sua Indogermani-sche Grammatik, pubblicato nel 1927, mette l’albanese fra le lingue che trattano le labiovelari come velari pure. Lo Hirt mantiene così la sua posizione contro Pedersen già presa in un articolo pubblicato nel voi. XVII delle Indogerm. Forschungen. Anche Thumb (IF. Anz-