96 D. Nilo Borgia « che subitamente spedì persone a Ducates acciò che « procurassero il riscatto, e perchè il denaro che a tal « fine contribuì la comunità di Drimades non era suf-« ficiente, vi aggiunse egli del suo una buona somma, « con la quale riscattò quelli poveri christiani, e li fece « andare liberi alle cose loro (7) ». § II. L’episcopio del Vicario Apostolico. Di atti così generosi di carità nella vita missionaria le occasioni si presentano molto di frequente, ma ordinariamente se ne perde quasi subito il ricordo, se qualche ammiratore o devoto non ne raccoglie i dati e non ne registra la memoria. Che se per ragione di esattezza e di leale fedeltà gli stessi Missionari son costretti, nelle loro relazioni ai Superiori maggiori, a entrare nei particolari di qualche loro azione straordinaria che possa ridondare in propria lode, essi ne scrivono, ma quasi alla sfuggita e per sommi capi, preferendo sempre di rimaner nell’ombra della loro modestia ed umiltà. Anche lo Stanila ha per necessità narrato l’episodio più sopra riferito, ma se la cava con [Miche parole. E così pure trattando di un’avventura identica incolta ad altri suoi cristiani se ne sbriga facilmente : a II simile s’operò di altri quattro Drimadiotti, « che presi schiavi dalle fuste di S. Maura; i lor pa- (7) Da una lunghissima Relazione presentata dal Missionario G. De Camillis alla Sacra Congregazione di Propaganda e riferita nella Congregazione del 18 aprile 1673. Cfr. S(critture 0(riginali R(iferite, voi. 439. — Avvertiamo una volta per tutte che quando citiamo il De Camillis, oppure Camilli, poiché si riscontra anche così nei documenti, ci riferiamo sempre alla detta Relazione, tuttora inedita.