74 D. Nilo Borgia la compagnia di un nuovo missionario buono e attivo, quale realmente si dimostrò il Crisafida, sarebbe riuscito « a riordinare le cose di quella Missione. E per- ii chè la necessità di habitare nelle case de particolari « non è stata piccola cagione de passati disordini, afte ferma che sarebbe necessario di fondare un monaste-« ro di tre o quattro celle per habitatione dei missiona-« rij » (20). Si era giunti intanto al Maggio del 1663. I nuovi Missionari partirono finalmente per la loro destinazione; approdarono a Corfù; « accolto — scrive t< lo Stanila — dallTll.mo Monsignor Arcivescovo Lati bia (21) con molti contrasegni della sua carità, e mi « trattenne in palazzo suo venti giorni continui, haven-tt do anche efficacissime raccomandationi dall’E.mo Sig. « Card. Cigni (sic) Chigi dirette al prefatto Ill.mo Labia, tt acciò s’interponesse per le parti della Sacra Congre-« gatione, e passasse ufficio con gli Ecc.mi Rappresen-tt tanti di Corfù, acciò dovessero assistermi nella misti sione di quella Provincia. Però si offerse l’Ecc.mo tt proveditore Nicolò Michiel di volermi aggiustare « in tutte le occasioni per sollievo della mia cariti ca » (22). Da Corfù si diresse alla volta di Drimades, dove si era ritirato D. Onofrio Costantini « tribulato dalle « scomuniche del vescovo (greco) contro di lui, che a « tutti i modi procurava trabalzarlo dal suo posto » (23). Non è a dire quali fossero le accoglienze del buon Missionario, che era rimasto unico e solo durante la tem- (20) Arch. Propag., Atti del 1663, voi. 32, Congreg. del 10 aprile. (21) Carlo Labia, arcivescovo di Corfù, dall’anno 1636 al 1682 Gams. (22) Korol., fase. II, pag. 60. (23) Id., ibid.