I MONACI BASILIANI D’ITALIA IN ALBANIA 103 questo disordine meglio che si proceda con quest'ordine (6). § II. Il P. De Camillis a Drimades. Il quadro che si poneva davanti al P. De Camillis non era certo molto attraente; dovette in tutti i modi affrontarlo, e fermatosi a Drimades presso il Vescovo, senza por tempo in mezzo « cominciò con animo apo-« stolico e con l’esemplarità de suoi santi costumi a « reggere et ammaestrare quella gioventù, e divertire « quella gente dove più era proclive all’offesa di Dio; « sicché con frequenti esortationi propalava in quella « gente la parola di Dio, e tal volta aiutando li poveri, « sollevandoli dalle loro miserie con quell’aiuto che le « somministravano le forze (7). Peraltro del carattere e delle tendenze dei suoi montanari il De Camillis ebbe ad accorgersi subito, e tutte le informazioni fornitegli da Mr. Stanila non fecero che confermare le prime impressioni da lui avute, non appena ebbe toccata la terra di Chimara. Ne scrisse quasi subito al P. Rettore del Collegio Greco : « Quando arrivai sotto Cimarra, poco mancò che « fossi archibugiato, poiché subito che li Cimarrioti viti dero la nostra barca calarono giù con li moschetti, e (f se non fussimo fuggiti c’havrebbero agiustati molto « bene, e questo non per inimicizia che havessero con c< noi, ma o per loro bestiai capriccio, o, come c’ha det-« to un loro sacerdote, per invidia ch’havevano fra di (6) Id. ibid., pag. 65. 17) Id. ibid., pag. 66.