] MONACI BASILIANI D’ITALIA IN ALBANIA 67 risposta di quà non havesse Vostra Signoria potuto k trasferirsi colà a poter prendere la consegratione, o « pure, che era molto più facile procurarne di là le a speditioni con commissione a monsignor arcivescovo tt di Durazzo che la consacrasse; ma molto più ne ha- o vevano accresciuta la meraviglia le sue prime lettere « con l’avviso che ella si era poi inviata a questa volta, « ma è poi. restata in gran parte, dal sentir con le sete guenti, i nuovi accidenti avvenuti in Cimarra con la « repentina mutatione delle cose, che non 6olo have-« va costretto tutti a partire, ma toglievano anche il « modo a monsignor arcivescovo et a Vostra Signoria « di portarsi alle proprie Chiese, senza manifesto peti ricolo della vita o di altri gravi strapazzi, sopra de « quali riserbando ad altra occasione di significare ciò « che la Sacra Congregatone ne giudichi, mi basti so-« lainente di accennar hora che se monsignor arcive-« scopo fusse stato più cauto in contenersi dentro i ter-« mini (11) che di quà gli sono stati più volte accenti nati, non si sariano forsi le cose ridotte a questo se-tt gno » (12). § III. Ritorna a Roma. La posizione dello Stanila cominciava a delincarsi in tutta la sua gravità, e altro non restava che recarsi a Roma per sistemarla in qualche maniera : lo ritroviamo infatti nella città eterna nella fine del novembre dello stesso anno 1662, come risulta dall’avviso che ai (11) Sopratutto di non implicarsi in questioni di politica, che per il Lascaris non aveano in realtà se non il solo valore dei vantaggi materiali che ne seppe ricavare. (12) Lettere di Albania, loc. cit., novembre 1662.