52 Rudolf Leutelt Fra il penultimo e l’ultimo dei monti Lugbath si trova ugualmente una vasta apertura di passaggio, la quale scende fino a 2000 metri, essa però non è collegata per mezzo di orli con il passo attiguo (Tav. XIII). Lontano verso est si vede la Maja e Hèkurave, che si alza sotto forma di monte isolato, coi dintorni costituiti da piani in vetta (Tav. XIV). Esso è circondato da estesi altipiani all’altezza di 2000 m. Dopo un tratto assai ripido continuano a 2000 metri le terrazze piatte, le quali conducono in alto fino alla Maja e Hèkurave, attraversando una piega ripida. Questa rientranza potrebbe essere quella che da H. Louis, nei suoi lavori fu denominata goal di lisciamento. Sul versante meridionale del Maja e Madhe e Shaborès si estende una magnifica terrazza all’altezza di 2000 m. (Tav. XV). La base coperta di sfasciume al piede del pendio superiore è così stretta che la terrazza rimane completamente scoperta. Essa ci offre il panorama non frequente di una terrazza appena ricoperta da macerie, trasformata glacialmente, su base fluviale. Essa prosegue, alla medesima altezza mentre la sua superficie si suddivide mediante un sistema di infossamenti glaciali, di coni e di conche, costituendo così un certo qual modo un gruppo morfologico di seconda classe. A sud-ovest si vede il massiccio della Kakija, una regione arida di rocce. La ripida vetta doppia emerge da altipiani appiattiti che si trovano a 2000-2200 metri di altezza; essi — ma in ispecie quelli a 2200 metri — sono tagliati da Karoidi. La falda meridionale della catena della Vaibona pur non essendo molto meno ripida del fianco settentrionale, è notevolmente più ricca di struttura. Anzitutto da detto fianco sporge una serie di dorsali aventi la forma di spalla volta verso il sud; queste sono coperte