I MONACI BAS1UANI D’ITALIA IN ALBANIA
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    « In Venetia. — Nicolò Galeacchi da Candia, se-<t colare, d’ottimo ingegno : ha studiato humanità, ret-« torica et è dottore in filosofia e teologia.
   « Antonio Arcoleo da Rettimo, secolare, bravo t humanista e rettorico, dottore in filosofia.
    « Pietro Tamegnotti da Candia, secolare: è so-« getto assai buono; ha studiato humanità, rettorica e fi-« losofia, et al presente si è addottorato in medicina: è «. di poca sanità.
    « Giorgio Cagnola da Rettimo, secolare; bravis-« simo ingegno : ha studiato humanità, rettorica, filoso-« fia et un anno di teologia; si è addottorato in medici-« na, et hora, per quanto si dice, l’esercita in Zante.
   « Demetrio Calogerà, da Corfù; secolare, buo-fc nissimo ingegno; ha studiato lettere humane, rettori-« ca, filosofia et un anno di teologia. E’ partito per « Venetia li 25 luglio 1672, per indispositione.
    « Antonio Parrino, secolare Italo-greco del aba-« zia del Sig. Cardinal Antonio Barberino (1); sta al « presente in Collegio Greco: ha studiato humanità, fi-« losofia et un anno di teologia.
    « Francesco Scuffo della Canea è passato al rito « latino di sacerdote greco, dottore in filosofia e teolo-« già; sta in Roma ».
    Lo abbiamo già accennato, la pratica, ne ignoriamo
i	motivi, non ebbe seguito; così che la Missione rimase ancora lungo tempo nelle mani del Vescovo e dei pochi preti indigeni che lo coadiuvavano, ma con evidente so-vracarico di lavoro per il primo, il quale, come già si è
     (1)	Non consta di quale abbazia vi parli.