76 D. Nilo Borgia Capitolo VI. ONOFRIO COSTANTINI (1634-1717) § I. Dalla Chimara a Roma. Era troppo infermo il P. Costantini per non poterla durare più a lungo tra le fatiche e i disagi della missione : d’altra parte egli aveva già compiuto il suo triennio e in condizioni quanto mai critiche e difficili, dovendo da solo sostenere l’ondata del malumore dei Chimarioti, scatenata dalla deplorevole condotta del Lascaris. E’ evidente che anch’Egli ebbe a soffrirne moltissimo, sia in considerazione dello scandalo in se stesso, sia in vista degl’interessi della missione, che d’un tratto veniva a perdere tutto quel bene che con tanti sacrifici vi si era operato fino a quel punto, e sia finalmente per la confusione e la vergogna che ricadeva su lui innocente, dalle dicerie e dalle mormorazioni di un popolo esasperato, che vedevasi tradito dal proprio pastore. Nè è da credere che l’essersi più tardi appurato che molti dei delitti, di cui si faceva colpevole il Lascaris, non erano veri, attenuasse in lui l’umiliazione sua e il discredito e il danno della missione; le sue informazioni erano purtroppo quali venivano divulgate dall’opinione pubblica e in questo senso egli si affrettò a