I MONACI BASILIANI D’ITALIA IN ALBANIA 117 § VI. Ancora sullo stesso argomento. Non così però la pensava il Vescovo Serafino: a lui faceva buon gioco il malumore che per i surriferiti motivi serpeggiava nel popolo, eccitato forse dai suoi emissari; nè ciò si crederà inverosimile sopratutto a motivo del denaro, cui non potendo esigere da quei poveri contadini, sperava di estorcere dai Missionari. L’osservazione è nella Relazione di Mr. Stanila e a me sembra di leggerla tra queste sue righe : « Que-\ ste e simili calunnie c’impostavano et inasprivano « maggiormente il furore del Vescovo, il quale per sue t. ritorte pretendenze sorse da capo altro rumore » (20). Infatti prosegue lo stesso « questo Vescovo Serafici no affine di esiggere sue decime, fecce decreto che « nissun sacerdote osasse di celebrare sin tanto che il « popolo (non) lo sodisfacesse nelle decime, e che a tal ti fine depositassero i loro habiti sacerdotali in custodia « del Vescovo. Ciò saputo da noi non diedimo orecchia