I MONACI BASILIANI D’ITALIA IN ALBANIA 129 « la patria e si rifugiano nelle isole convicine, temendo « d’un’incursione de Turchi : Che attendevano la termi-« natione della guerra per vendicarsi della loro ribel-« lione, onde essi, per trovar scampo alla loro vita sono « astretti d’imitare i paesani. Non hanno però stimato « di mettere in esecutione questo loro pensiero, senza « prima darne parte alla Sac. Congregazione alla quale « si offeriscono di servire dovunque vorrà impiegar-« li » (30). Nello stesso tenore aveva scritto qualche mese prima Mons. Arcadio al P. Rettore del Collegio Greco; e, data la natura confidenziale della lettera, con termini ancora più espliciti, gli aveva prospettata l’inutilità d persistere nella Missione « che è un totale perdimento « di tempo, atteso che tutto quello che si conquista con « sudore di sangue in molti anni, il vescovo poi del luo-« co con le sue visite, scomuniche, interdetti e varii mo-« di in un momento lo guasta, et il clero a lui ubidisci « et il popolo tutto; e quello riconoscono per loro pati dre, pastore e padrone; e noi poveri habbiamo le « fischiate et ingiurie da tutti d’heretici papisti e rin-« negati » (31). Lo prega infine di interporsi per loro presso la Ss era Congregazione, ma gli Eminentissimi Signori Cardinali prima di prender qualsiasi deliberazione stimarono opportuno che si scrivesse all’Arcivescovo di Corfù e al Vescovo di Lecce per averne notizie e il parere. (30) Arch. Propag. Atti del 1670, Congregazione del 7 luglio. (31) Arch. Coll. Gr., tomo I, fol. 257. Studi Albanesi, V-VI. 9