Ricerche sul dominio Angioino in Albania 189 ir. detta città de Durazzo, là stette alcuni giorni di modo ch’il Signor Andrea se n’innamorò de detta Signora e lei de lui, li quale furno d’accordo d’accasarse insieme, e cossi fecero e fero due figlioli; il primo hebbe nome il Signor Carlo, e l’altro Signor Giorgio. E per spatio de tempo il Rè Roberto convitò sua figliola e suo genero in Napoli, e poi foro in suo potere, li fece ambidue morire per l’atto fatto, e li detti suoi figlioli fugirno indietro al lor paese; e dopo il detto Signor Carlo s’accasò con la Signora Voisava figlia del Signor Ralsa, il quale fè un figliolo nomine Giorgio, e questo Giorgio impegnò Durazzo a’ Venetiani, e lui morse senza heredi; et il secondogenito Signor Giorgio, fratello del detto Signor Carlo, se maritò e fè figlioli, delli quali He sono discesi questi che chiamano Topia. Narrazione precisa, come si vede, data da fonte ben autorevole se l’Hopf giunge a chiamare quella Cronaca « la partie plus importante de ce recueil » e « la perle de nos materiaux relatifs à l’Albanie » (63). Che anzi il medesimo illustre Autore, credendo a tale specifica notizia, supera la difficoltà della qualifica di « Principe di Morea » — che ai tempi di Roberto fu sempre un Angioino di Napoli (64) — interpretandolo nel senso di Balio, rappresentante angioino in Grecia, e identificandolo, sia pure dubitativamente, con Bertrando del Balzo. Che più? egli giunge a scrivere : « nel racconto di Musachi noi dobbiamo probabilmente cercare la fonte del rapimento di... Agnese de Courtenay per mezzo di Goffredo II di Acaja; come pure è da ripotare su questa il presunto matrimonio di Leonardo I Tocco con una figlia illegittima di Ludovico di Taranto » (65). Ma la narrazione del Musachi, posteriore di oltre un secolo e mezzo ai tempi di Roberto, è inverosimile per