164 D. Nilo Borgia eredità, ma l’esito che se ne ebbe ce lo farebbe pensare. Eccone il testo : In noie Dni nri Jesu Christi Amen. >i< Io Arcadio Stanila Vescovo di Musacchia, nativo « nell’isola di Candia, ma commorante in questa Città « di Roma per lo spazio di anni nove, havendo fatto il cc mio ultimo testamento, scritto e chiuso sotto li 12 del « mese di Giugno del corrente anno 1693, nel quale ho vi. lasciato tutta la mia robba, consistente in argenti, rami, « libri, quadri, suppellettili sagre e profane, cimbali, taci volini, sedie, stipi ed ogni altro mobile a Monsignor « Ill.mo Onofrio Costantino Arcivescovo di Debri, di-cc chiarandolo mio herede, con patto però e condizione cc che tutta la sud.a mia robba si dovesse applicare doppo cc la di lui morte, secondo l’intento fine discorso e segreto cc concertato e stabilito a voce tra me e lui, e che facente dosi altrimenti restasse decaduto dalla d.a heredità, e