Ricerche sul dominio Angioino in Albania 191’ stantinopoli, da parte del principe di Morea Goffredo II di Villehardouin (1218-1245), mentre recavasi sposa a Giacomo Re di Aragona, violenza seguita da matrimonio e da pacificazione con il cognato (71): ed ecco, infatti, che la Cronaca ci parla di un Principe di Morea che avrebbe dovuto sposare la bastarda angioina. A questo riferimento aggiungeremo noi ora degli altri : accanto a Fiammetta, si conosce un figlio naturale di Re Roberto, Carlo di Artus, Conte di S. Agata, il quale, complice della morte di Andrea di Ungheria, fu imprigionato e morì avvelenato (72); sì che potrebbe supporsi un riferimento ad altra progenie naturale del medesimo Sovrano. Inoltre, potrebbe notarsi l’omonimia di Andrea Topia decapitato alla Corte di Napoli e di Andrea di Ungheria strangolato a quella Corte poco tempo dopo la morte di Re Roberto. Infine, un esempio clamoroso di violenza punita con la decapitazione del reo anche si ebbe sotto Giovanna I attraverso il noto episodio di sua sorella Maria, violentata da Roberto Del Balzo, la quale « quasi con le sue proprie mani li tagliò lo capo » (73). E allora si può argomentare sicuramente che quei diversi episodi, contaminati in oltre un secolo e mezzo e rian-nodantisi alla tradizione dell’origine francese dei Topia, dettero luogo alla formazione di una leggenda, raccolta poi dal Musachi nel 1510. Concludendo, se è vero che alcune principesse angioine illegittime andarono spose a dinasti del Levante Mediterraneo (74), è pur vero che fra esse non può annoverarsi una figlia di Re Roberto. Gennaro M. Monti