I MONACI BASIILIANI D’ITALIA IN ALBANIA 65 cora La sua inqualificabile condotta non avesse profondamente demoralizzato l’animo dei Chimarioti. Nè questo fu il solo danno causato dal Lascaris: approfittandosi dell’inesperienza giovanile del suo subalterno, non sappiamo per quali vie e con quali argomenti, lo convinse ad accettare la dignità del vescovado, e dopo un’intesa sommaria con il patriarca di Ocri-da, questi lo promosse e consacrò Vescovo di Musacchia e di Spatia (7). Lo Stanila ebbe la debolezza di accettare senz’a-ver prima inteso la Sacra Congregazione di Propaganda da cui dipendevano entrambi, e da ciò come era naturale, il principio dei suoi guai e della disgregazione <* della rovina della Missione. Il Lascaris fuggitivo per Corfù e la Spagna: lo Stanila umiliato e confuso alla volta di Roma con il nuovo nome di Arcadio! (8). Tutto ciò, appena un anno, o poco più, dal loro arrivo alla Missione! Era troppo grave il fatto per non dover passare inosservato; e la S. Congregazione appena avutone sentore scrisse e al Lascaris (9) e allo Stanila manifestando ad entrambi il suo stupore e la sua disapprovazione. Ci passiamo di ciò che riguarda il primo, ma non possiamo non riprodurre i documenti che si riferiscono al secondo; il quale peraltro riparò abbondantemen- (7) Non compariscono nel grande Atlantico (altrove citato) Empir Ottoman ecc. (8) E’ sempre in vigore presso gli Orientali la facoltà di cambiar nome in qualcuna delle Ordinazioni sacre, come nel ricevere il Sacerdozio o l’episcopato. (9) Cfr. Lettere di Albania. Archiv. di Propag., voi. 39. Studi Albanesi, V-VI. ®