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D. Nilo Borgia
« lico allievo de Gesuiti missionarii in Negroponte, il « quale agiuterà molto bene quel prelato; ma che per « trattenerlo colà è necessario il stipendio solito de Misti sionarij.
    « E perchè come dice il medesimo arcivescovo di ti Corfù è quasi moralmente impossibile il ridurre alla ti vera fede quella gente invecchiata negli errori, non sa « pensare al più efficace rimedio che allevare nella più « tenera età i loro figlioli ne Dogmi cattolici, perchè be-tt ne imbevutine, sarebbero di gran giovamento nelle tt loro case e presso a loro concittadini, onde si verreb-<i bero ad allevare questi figliuoli tanti missionari senza « maggior spesa di questa sacra Congregazione (Ibid) ».
    La proposta dell’Arcivescovo sarebbe stata certamente vantaggiosa assai per la vitalità e la continuità ininterrotta della missione, che avrebbe potuto aver sempre a suo servizio missionari indigeni, per i quali non sarebbe stato più necessario il periodo del riposo triennale e la conseguente interruzione deirattività missionaria.
    Nè il progetto avrebbe aggravato in nulla la spesa, poiché — prosegue il memoriale — l’Arcivescovo « a ti questo fine esibisce di instituire in Corfù sotto gli occhi « del Vescovo un Seminario di dodici alunni, e prendente dosi l’incombenza di riceverli e rimandarli ben istruiti nella loro Patria, non chiede altro per loro manteni-« mento di vitto e vestito che solo 200 scudi annui che « la Sacra Congregazione trasmette al missionario Monti signor Stanila ; quale il medesimo arcivescovo di Corfù < farà che resti provveduto per altra parte d’una Chiesa « di rito greco, cui destinava la Chiesa di S. Maria detta « di Casopo, di libera giurisdizione del Vescovo, sopra