170 Gennaro M. Monti sotto i successori di Carlo I, Anche, infatti, nel 1292, allorché fu perduta la massima parte di quella regione e restò a Carlo II la sola città di Durazzo e poche altre terre (5), i Sovrani di Napoli diedero sempre ad esse il titolo di Regno e come tale il secondo angioino le concesse al figlio Filippo, Principe di Taranto (6), anche se questi non assunse titolo regio, intitolandosi prima genericamente Despotus (7) e poi, dal 1306 in seguito, « Regni Albaniae Dominus » (8). Il quale titolo fu assunto, naturalmente, identico da Giovanni Angiò-Gra-vina, poi Angiò-Durazzo, allorché nel 1332 egli ricevette quel dominio dal ramo Angiò-Taranto in cambio del Principato di Acaja (9). Infine, ancora di un Regno di Albania si parla nel 1393 allorquando Re Ladislao dichiara che quei domini — allora benvero inesistenti — spettino, essendo già morta l’ultima Duchessa di Durazzo, Giovanna, sua zia, a sua madre Regina Margherita e alla sorella, la futura Giovanna II (10). Ma questo dominio prima notevolissimo, poi ben ridotto, poi nominale soltanto, cui si attribuì questa denominazione così solenne regia, costituì giuridicamente uno Stato a parte ovvero un grande dominio feudale soggetto al Regno di Sicilia? La questione non può essere risolta per Carlo I perchè egli non espresse mai il suo pensiero circa l’autonomia o meno giuridica di quel Regno, anche se dal punto di vista politico trattavasi di una pertinenza del vasto Stato napoletano (11). Viceversa, molti documenti suffragano la nostra opinione trattarsi dal 1304 in poi di un grande dominio feudale, secondo la nostra teoria, per cui l’Albania va considerata alla stregua del Principato di Acaja, della Contea di Piemonte, del Principato di Taranto, etc. (12). Nella concessione, infatti, del 1304, Carlo II concede quel Regno a Filippo di Taranto e successori, con