ALBAN. REGJ « RE » La voce regj « re », che oggi è assai diffusa tra gli Albanesi d’Italia e un giorno era probabilmente diffusa anche in Albania (come farebbero supporre il Bu-zuku ed il Kazazi) (1), Gustavo Meyer credeva fosse d’origine latina (2), o, come meglio si direbbe oggi, romanica (3), e partiva da lat. reg(u)lus. Senonché questa ipotesi del compianto albanologo di Graz urta contro la difficoltà del significato: l’alb. regj non significa mai « piccolo re », « reuccio », e non si potrebbe spiegare la ragione per cui fosse creato un diminutivo per esprimere il concetto di « re ». Né d’altra parte l’alb. regj può venire dalla forma regem, come vuole il Pek-mezi (4): da un regem l’albanese avrebbe fatto *regje, (1) P. J. Rrota, Monumenti ma i vjetri i gjuhes shqype D. Gjon Buzuku, Scutari 1930; pag. 54. E per il Kazazi v. ibid. pag. 60. Della vita e del luogo di nascita del Buzuku sappiamo solo quel poco che si può ricavare dal suo prezioso libro; sembra tuttavia che egli provenga dalla Malesia di Kraja. Tanto in Buzuku quanto in Kazazi poi, per quel poco che mi è stato possibile vedere, ho trovato solo le voci regjenia (Buzuku) e reggenia (Kazazi), per « regno », le quali farebbero presupporre l’esistenza di regj. — Su Gjon Buzuku v. Norbert Jokl « Nji studim per rreth librit te Buzukut », nella rivista Hylli i drites 1930; e Mario Roques, Recherches sur les anciens textes albanais, Parigi 1932, pp. 10-19. (2) Gustav Meyer, Etymologisches Worterbuch der albanesischen Sprache, Strasburgo 1891, pag. 362. (3) V. ciò che è detto e citato in questa rivista, Studi Albanesi, II, 71, nota 132. (4) Gj. Pekmezi, Grammatik der albanesischen Sprache, Vienna 1908, pag. 36.