Pagine di storia veneta 33 Grandi sui pari, li dico, che a me basta l’animo di operare talmente con quei Signori Ambasciatori, cha sarranno mandati, che da loro stessi offeriranno per ostaggio di sicurezza li proprij figlioli et fratelli di tutti li Signori Congiurati, onde la prego ad accettarli gratamente, come cosa per sua maggior sudisfatione, et mia fatta, et come comporta un negotio di tanta gravità, et importanza, ancor ch’io mi renda certo, che quei Signori non siano giamai per far mancamento della lor parola, et giuramento fatto, sì per l’integrità et fortezza di animo, che ne i lor petti regna, com’anco per l’ardente brama che tengono di sottrarsi dal grave et intollerabil gioco della schiavetudine, ma tutto prenda S. A. S. per buon zelo et iscarico mio. Circa della Nave ella è necessaria, et che sia bene armata et monita, acciò che dando nelle Galere dei Venetiani, o in altri Vaselli, possa almeno difendersi da quelli, et perchè l’A. V. S. veda quanto siano desiderosi quei Signori d’impor fine a questo negotio promettono, fatto ch’ella haverà il primo sborso della Nave mantenerla a lor costo di tutto punto, ciò è pagar li Marinari, et sustentarli sino al fine, la qual Nave servirà per condurre qua, et ritornare al Paese li Ambasciatori, et portar gli Ostaggi, et in caso che le guerre d’Italia andassero avanti, potrà servire a V. A. S. per condur cavalli, et soldati d’Albania et di altre Provintie con la corrispondenza di quelli Signori, che per ogni viaggio si potrà condurre sessanta, o settanta cavalli alla volta, li quali viaggi di Ancona in Albania presto si fanno. Potrebbe parimenti servire per mercantie diverse come a Vostra Altezza Serenissima piacerà. Studi Albanesi, III-IV. 3