98 Giuseppe Castelletti la loro unità, e ciò sopratutto poteva fare distruggendo ciò che più manteneva salda tale unità, cioè l’organizzazione familiare. Il quale scopo, sopratutto si poteva raggiungere con l’organizzazione dei Bajrak, a carattere militare, e sempre sotto un possibile controllo, almeno teorico, del Walj di Scutari, attraverso i Buluk-baschi. Ma c’è ancora da aggiungere che anche presso i Dukagijni, e presso le altre tribù della Montagna, organismi inferiori al Bajrak (che d’altra parte è formato di uomini di uguale discendenza), come il gruppo di famiglie, hanno un valore uguale a quello che hanno anche in Mirdizia, e ciò ci permette di credere che, come tali organismi giunsero a sviluppi superiori nei paesi Mirditi, ugualmente sarebbe avvenuto nei paesi Dukagijni, senza l’azione Turca. Infine va notato che presso popolazioni abitanti ad ovest e a sud del lago di Scutari non esisteva per ogni raggruppamento d’individui un Bajrak come nella totalità degli altri paesi, ma invece un Kren (o anziano) di cui era evidente il carattere famigliare. Per conclusione ripeto che, anche senza essere esageratamente attaccati a dei preconcetti dottrinari, possiamo ammettere che le società delle montagne Albanesi furono prevalentemente a carattere famigliare, e che in esse esercitò sempre grande influenza come elemento di coesione un’originaria comunanza di sangue, che naturalmente in proseguio di tempi disparve completamente, ma il cui ricordo rimase ancora ad unire tra loro i vari individui del gruppo, come se fossero, a somiglianza dei loro antenati, membri di una sola famiglia. Tale costituzione sociale, nei paesi Mirditi, e nei paesi Dukagijni e nei paesi della Montagna in genere rimase quasi inalterata fino alla guerra mondiale, pur