212 Namik Ressuli non regj; cfr* alb. shelqe da lat. salice(m) e sim. (5). Con molta probabilità l’origine di alb. regj deve essere ricercata nella forma italiana antica rege, il cui e finale è caduto nell’albanese, come quello di altre voci italiane: cfr., p. es., alb. abat, da ital. abate (6). L’italiano antico rege è documentato, p. es., nei documenti antichi siciliani (7). Non mi consta che oggi sopravviva, ed è notevolissimo il fatto che manchi alla ricchissima raccolta del Papanti, dove troviamo solo il tipo re (8). Nella latinità balcanica il concetto di « re » e simili erano espressi con altre parole: da imperator (alb. mbret (9), rom. imparai) e da dominus (rom. domn). Il romeno rege, che sembra di tradizione orale (perché potrebbe venire foneticamente dal lat. regem), è in realtà un latinismo e tali sono probabilmente anche l’ital. re, il frane, roi, ecc. (10). (5) Sui casi complicati della coppia qytete e qytet cfr. lo studio di Norbert Iokl in Indogerm. Forsch. XXXVI, 98. (6) In alcune delle parlate italò-albanesi l’e finale delle voci italiane è rappresentato dal suono è: cfr., p. es., regje nelle versioni del Papanti, I parlari italiani in Certaldo, Livorno, 1875, pp. 665, 666, 670; e rekje, p. 674, accanto a regj, p. 664-6, 669, 670-7. Cfr. R. Helbic, Die italienischen Elemente im Albanesischen, Lipsia 1903, pag. 51, § 11. (7) S. Debenedetti, Testi antichi siciliani, Torino 1931, pag. 27. (8) A rigore il Papanti dà reje per l’Aretino (pp. 86, 87, 90, 91), ma questa forma viene da re, come seje da sè (ibid. 87, 91). — Sulla conservazione di fasi antiche (slave) in aree seriori (albanesi) v. ora lo studio di N. Jokl in Sbornik Miletic, Sofia 1933, pag. 118-660; é sulla norma dell’area seriore cfr. M. Bartoli, Introduzione alla Neolinguistica (Principi, scopi, metodi), Ginevra-Roma 1925, pp. 15-5 e 69. (9) E’ notevolissimo il fatto che « re di Cipro » è tradotto con « mbret i Ciprit » in alcune versioni italo-albanesi del Papanti. (10) Cfr. Meyer-Lübke, Romanisches Etymologisches Wörterbuch, III ed., (1930 segg.), s. v. rex. V. per contro s. w. regnare, regnum e regina. Sui riflessi francesi di regina v. Gamillschec nella Zeitschr. f. slav. Philol. VI (1931), pp. 125 segg. e M. Bartoli nel Giorn. stor. d. lett. ital. LXIX, 386.