106 Giuseppe Castelletti da una base di equità magari piuttosto materiale, ma nelle sue pratiche applicazioni non è egualmente equa, nel mentre, osservata in linea generale con riguardo agli effetti che essa apporta nella costituzione sociale, è indubbiamente di grande efficacia. Parlando della vendetta va osservato che essa non è la sola sanzione che venga applicata contro il colpevole d’omicidio. Anche la Autorità dei capi interviene contro il colpevole, e lo punisce con una multa in bestiame, che viene rilevata dal suo gregge direttamente. Ma la vendetta è indubbiamente la sanzione più grave. I soggetti attivi e passivi della vendetta. Parlando di tale argomento occorre tenere presente innanzitutto come, e in quali persone si manifesti la solidarietà nel subire e nel compiere la vendetta. La consanguineità — diciamo subito — determina tale solidarietà. Nelle prime 24 ore, dopo avvenuto l’omicidio, « fino a quando — dicono le consuetudini — durano i furori di sangue » il colpevole e tutti i suoi sono soggetti alla legittima vendetta. Ciò evidentemente per impedire che colpendosi i lontani congiunti, questi non sentissero, in ragione del debole legame che li univa al colpevole perseguitato, più violentemente il male subito e si vendicassero a loro volta complicando tutto l’insieme delle lotte private. Si noti che questo è il solo caso nel quale la coabitazione è presa come criterio selettivo per la costituzione di un’unità d’individui.