I MONACI BASILIANI D’ITALIA IN ALBANIA 195 « Che l’arcivescovo di Pech (23) era suddito del « Patriarca, ma coll’appoggio dell’autorità Ottomana si « fece arcivescovo con cinque vescovi suoi sudditi. « Rappresenta per ultimo il gran bisogno che vi è in « quelle parti di maestri per le scienze, applicando in « specie la provincia di Cimarra, che se gli mandi un « maestro, il quale insegni a loro figli la Dottrina cri-« stiana, e vi porti il lume della verità : e che di più si « dia luogo a quattro figli in qualche collegio (tra i quali « è un nipote del detto Patriarca) per esser educati et « istruiti nelle scienze (24) ». § III. Primi sospetti sulla sua condotta. Per quanto verosimile il racconto del Lascaris» pure non era scevro di dubbi e d’incertezze : restava poi non poco a ridire intorno alla sua promozione. Venne tutto l’affare preso in esame da una speciale commissione di Cardinali, e, com’era naturale, la loro attenzione si rivolse in maniera particolare sull’ordinazione vescovile del Lascaris, avvenuta senza intesa alcuna con la S. Congregazione di Propaganda. Nè solamente di ciò si preoccupò la S. Congregazione; spinse ancora più oltre le sue indagini e il suo esame, e incaricò Mr. Segretario Mario Alberici di Stazione si fonda in modo evidente sul testo greco della professione di fede di Atanasio: IIóvtou Simxou vi è scritto chiaramente. (23) Ypek: non dall’autorità Ottomana fu elevata alla dignità patriarcale la sede di Ypek ma dal Re Duschan, consenziente il Patriarca di Costantinopoli: la sua fine avvenne quasi nello stesso anno in cui cessò il patriarcato di Ocrida - Milas, loc. cit., pag. 22. (24) Arch. Propag., Atti, voi. 28 (1659), Congreg. del 30 giugno, N. 30, Fol. 108.