16 Luigi M. Ugolini rir sotto felice bandiera di San Marco, così in tempo di guerra come di pace (12). I principali tentativi di scuotere il giogo ottomano ebbero luogo sulla fine del secolo XVI e al principio del XVII per iniziativa sia di Albanesi restati in patria, sia di esuli residenti in Italia e furono capitanati da Francesco Ducagini, da Giovanni e Giorgio Renesi, ecc. Nel 1570 e 1571 molte lettere sollecitanti l’aiuto della Serenissima furono inviate al Consiglio dei Dieci da Francesco Ducagini: la Repubblica studiò la cosa, indagò sulla personalità dei cospiratori (13), ma nonostante il Ducagini avesse raccolto 200 fanti albanesi (14) e si tenesse pronto a Cattaro, la cosa non ebbe seguito. Poco dopo egli assicura la Repubblica che le genti d’Albania erano pronte a sollevarsi (15). Un altro Capitano, Lattico Cosaccio Viatico Co-sazza annunciava da Cattaro essere le popolazioni albanesi pronte a sollevarsi non appena Venezia avesse inviato navi, armi e uomini per sostenere l’insurrezione (16). II montenegrino Don Pietro Cernovic metteva in- (12) Vedi Appendice, Documento I. (13) L’ambasciatore veneto a Roma, Michele Surian, definisce il Ducagino come un « buon soldato,.... et così è reputato da tutti ». (Lettera al Consiglio dei Dieci, 1570, 8 giugno. Da Roma). (14) Dispaccio da Roma di Michele Surian e Giovanni Soranzo del 7 ottobre 1570, ai Capi del Consiglio dei Dieci. (15) Lettera del 16 marzo 1571 del Rettore e Provveditore di Cattaro Zaccaria Salomon al Consiglio dei Dieci; e lettere di G. Francesco Ducagini del 17 marzo 1571 da Cattaro al Consiglio dei Dieci. (16) Egli così scriveva: « Queste genti avendone sentito, cominciarono a far motti d’allegrezza et dar segni di un ardente desiderio che siano ridotti sotto la stirpe del loro antico Signore et in protettione di V.V. S.S. Eccellentissime ». Lettera di Lattico Cosaccio al Consiglio dei Dieci del 22 ottobre 1570 da Cattaro.