124 Giuseppe Castelletti rale di un montanaro albanese il mantenimento della sua qualità di burré (cioè di uomo per eccellenza - burri; - vir - aner) ha un valore eccezionale tanto che ancora oggi due montanari incontrandosi non si domandano notizie della propria salute, ma si scambiano soltanto questo tipico saluto: « A je burre? » (Sei uomo?) a cui l’interrogato risponde: « J’am burre» (sono uomo). Da ciò si comprende come la violazione di Besa, che arriva appunto a diminuire tale qualità, suona come la più grave offesa possibile e come la reazione che ne segue sia per lo più una vendetta. Il Baldacci ricorda ad esempio che a Pillati, nei dintorni di Scutari, nel 1900 la mancata consegna di 4 cartucce promesse con la Besa, provocò la morte di 132 persone per vendetta. La cifra sembra iperbolica, ma ciò forse non arriverà a meravigliare chi conosce bene le abitudini dei luoghi, specie nei tempi passati, e pensa che dall’incontrarsi delle varie reazioni e controreazioni un primo omicidio può, in tali casi, produrre una vera catena di reati. La Besa nei rapporti posteriori della vendetta dì sangue. La Besa può intervenire in vari rapporti che possono sorgere dopo la vendetta di sangue. Così una besa può garantire l’omicida qualche giorno dopo l’uccisione, sì da dargli modo di provvedere ai propri affari prima di darsi alla montagna; una besa può anche consacrare la pace del sangue fatta dopo la vendetta, per concludere ogni rapporto di sangue tra le due famiglie in lotta, ed infine la besa consacra solennemente la composizione tra due famiglie in sangue, onde evitare lo scatenarsi della vendetta.