88 Giuseppe Castelletti In ogni stirpe esisteva poi un assemblea particolare composta dal capo della Stirpe, dei maggiorenti ed anziani di quella, e dei capi della gioventù. Nella sua attività questa assemblea particolare godeva di un’assoluta autonomia. Essa provvedeva ad organizzare il regime dei pascoli particolari della Stirpe, i rapporti con le altre Stirpi e con il Kapidan, decideva talvolta questioni di proprietà sorta tra i suoi membri che più spesso ricorrevano a dei tribunali, arbitrali composti di uomini scelti dai contendenti stessi, e tentava d’imporre la sua mediazione pacificatrice nelle lotte scoppiate tra individui in seguito a gravi offese o addirittura a omicidi, e imponeva infine le multe in bestiame in caso d’omicidi provvedendo al ritiro di quelle presso il gregge del colpevole. Non aveva invece potere — come dicono testualmente le consuetudini del Kanun Dukagjini — nè di far massacrare, nè di mettere al bando un individuo e nemmeno di confiscare i suoi beni, nei quali casi solo competente era il Kuvend di S. Paolo. Tale nelle sue linee essenziali l’organizzazione dei paesi Mirditi. Nei paesi Dukagijni non troviamo in realtà lo stesso ordine di cose ma perciò non è giusto ritenere che in quei paesi la vita sociale sia stata ordinata in modo completamente diverso da quanto è stato detto per la Mir-dizia e che perciò il carattere di tale società sia diverso nei suoi elementi fondamentali. L’invasione Turca che esercitò sulle popolazioni Dukagijni un’influenza non indifferente e certo più efficace che sulle popolazioni Mirdite, fu a mio parere, la causa di tale diversità di vita sociale. I Mirditi, allo scopo di mantenere l’integrità della propria indipendenza, accettarono, come si è visto, rispetto ai Turchi una forma di vassallaggio. Ma tale vas-