Un dramma storico del 1897 nell’Albania del Nord 49 colo occorso, chiamò alcuni capi del paese, parlò con essi e decisero subito di gettare l’allarme fra i cattolici delle montagne per discendere in aiuto dei loro fratelli di Scutari. Era già il tempo dell’/ive Maria della sera quando lo sparo misurato e successivo del fucile lungo la valle e per le alture sovrastanti il Prroni i thàt (Torrente secco) chiamava le quattro contrade di Shkreli a un raduno di armati alla chiesa. Ai tiri di allarme fu risposto con altri spari di fucile fra i vari punti della vasta parrocchia, e ne risonarono le valli e i burroni profondi e ne sentirono il fremito le grandi cime meditanti nell’ombra e nel silenzio notturno. Dopo un’ora s’eran già raccolti nel sacrato della chiesa trecento armati. Quando sentirono quel che si era fatto a Scutari esclamarono a una voce : « Con lo aiuto di Dio ora ci vuole un po’ di prudenza e un po’ di audacia (marrì) e il resto lo farà Lui ». Cosi l’allarme passò per le selvagge e bizzarre alture di Kastrati, discese a Baiza per la mezza notte in punto; due ore più tardi si era sparso anche per Hoti, e all’alba Gruda avvertita essa pure, era già tutta in movimento. Le montagne erano dunque schierate e pronte a movere sopra Scutari. Di fatto un drappello di armati comparvero a buon’ora la mattina della domenica alla chiesa di Shkreli da cui era partito l’allarme, e non si faceva che discorrere degli avvenimenti di Scutari e sul da fare. Aspettavano avviso da Hoti e da Gruda. L’autorità turca aveva compreso tutto. La guarnigione di Viri i Kastratit telegrafava subito a Scutari sul pericolo che la minacciava dalla montagna. Appena si sparse questa nuova in mezzo alla popolazione si spaventarono e tutti ricorsero alle autorità perchè pensassero almeno a mettere in salvo le donne e le ragazze dalla tempesta che si avvicinava dalle mon- Studi Albanesi, III-IV. 4