Penetrazione e adattamento delle voci Italiane, ecc.
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accento che si nota nel croato di Ragusa trepilja, Budmani, 165 e dell’isola Lunga trepije, Cronia, ID, VI, 118). La forchetta è detta piru-ni; ma qui difficilmente si tratterà di una derivazione recente dal veneto piron (Boerio, 512); la voce è conosciuta in tutta l’Albania (Bashk. 351; Meyer, EW, 338), e quindi saremo di fronte a una derivazione diretta del neogreco TCipouvi(ov) ch’è anche la base della forma veneta (v. REW, 6366). Il piatto è piàt-i<it. o ven. pia(t)to (Boerio, 504); Helbig, 127 registra la forma piat per la Ciameria, ma qui probabilmente la voce proviene attraverso il neoellenico toocto? (Meyer, Ngr. St. IV, 71) (la parola è penetrata anche in molti dialetti croati sotto la forma pjàt o pij'àt, cfr. Kurelac, 127; Budmani, 165; Kusar, 21; Strohal, Rad. CXCIX, 149; Cronia, ID, VI, p. 117). La padella oltre a persora e furterea, di cui non parlerò qui, rimandando alle belle osservazioni di G. Maver, Atti Ist. Ven. LXXXIV, 758 segg., dicesi anche padela <it. o ven. pa(d)el(l)a (Boerio, 461). La paletta del fuoco è detta palét-a<Zìi. o ven. palet(t)a (Boerio, 463) e le molle molqt-a<iven. m o 1 e t e (Boerio, 421) (ambedue questi termini sono entrati anche in croato: paleta « paletta per attizzare il fuoco», all’isola Lunga, Cronia, ID, VI, 116; mulete alla stessa Isola Lunga, Cronia, ID, VI, 115; mulite ad Arbe, Kusar 20). La lucerna a petrolio è lumét-a<yen. 1 u m e t a « lucernetta » (Boerio, 377). Il lucchetto è lukét-i<cit. o ven. luc(c)het-( t ) o (Boerio, 376) (anche all’isola Lunga abbiamo lukét, Cronia, ID, VI, 114). La coperta da letto è detta kuvqrt-a<iven. coverta (Boerio, 205) (voce penetrata anche in parecchi dialetti slavi; cfr. Bartoli I, 261). Prestiti ancora più antichi, perchè comuni all’albanese d’Albania, sono: karig-a «seggiola»<ven. carega, cariega (Boerio, 137) (cfr. Bashkimi, 184: karrige «sedia». Meyer, EW, 169; Helbig, 115) e lantsii «lenzuolo» <it. lenzuolo (v. Bashkimi, 229 lenzue e già Bianchi, 49 lenzue. Cfr. Miklosich, AF, II, 446; Meyer, EW, 241 e nota che la voce italiana è passata anche nel croato di Ragusa lìncuo,