128 Giuseppe Castelletti altro uomo, si è negata cioè la sua forza fisica e la sua integrità morale di uomo. Ed egli allora insorge sopratutto contro la lesione che il suo onore ha subito, quando gli si è offesa la besa cioè quando si è andati contro quella promessa di fedeltà che automaticamente il protettore assicura al protetto, che si rifugia sotto la sua salvaguardia. Si può dire che la besa pone in un’identica posizione protetto e protettore rispetto a tutti gli altri consociati; se il primo è offeso, è offeso anche il secondo e forse più duramente, ecco la necessità della vendetta. Ora si comprende ben chiaramente come la besa accordata a titolo di protezione aveva un’importanza pratica anche grandissima, e ben a proposito, anche se con termini un po’ esagerati, uno scrittore francese riassumeva i vantaggi della besa scrivendo nel secolo scorso: « Ogni viaggio o anche ogni spostamento sarebbero impossibili nella montagna dato lo stato di guerra endemica tra i gruppi. Esiste però fortunatamente un correttivo costituito dalla besa! ». Secondo tali usanze, infatti, le persone che erano obbligate a intraprendere lunghi viaggi attraverso le montagne si rivolgevano alle famiglie abitanti sui territori che essi dovevano traversare e chiedevano loro protezione. La richiesta era per lo più fatta alla famiglia abitante sul primo tratto di territorio, ma questa oltre ad assicurare il viaggio attraverso il suo territorio, provvedeva anche a raccomandare il viaggiatore alla famiglia del territorio seguente, e questi alle altre successive in modo che il viaggiatore trovava il suo viaggio già preparato e circondato di sicurezza. Se avveniva poi che il viaggiatore venisse offeso durante il viaggio la famiglia, nel cui territorio l’offesa