194 D. Nilo Borgia « Aggiunge che voleva venire il detto Patriarca in « persona ad limina Apostolorum per contrassegno mag-« giore della sua unione colla Chiesa Romana; ma che « havendolo egli trattenuto per volerne prima dar parte « a Sua Beatitudine, si contentò di dargli l’accennata « sua lettera, e di far accompagnar lui solo sino a Lecce, « nella provincia di Otranto, da trenta persone le più et nobili di quelle parti e tutti furon ricevuti et accolti « gratiosamente da quel Vice-Re, e dal vescovo, i quali « poi li rimandarono consolati sino alle loro case. « Produce il suddetto Arcivescovo per sua giustifi-« catione una fede del preside di Lecce, che testifica il « suo arrivo in quella città con la compagnia suddetta, « la Bolla dell’Arcivescovo (20); una lettera del Patriar-« ca alla Santità di Nostro Signore; la professione della « fede; le lettere dimissoriali per l’Arcivescovo et le « commendatitie del medesimo Patriarca. « Per notitia poi del detto Patriarcato, dice che « Ocrida (21) era già Arcivescovato, ma l’imperatore « Giustiniano, che in essa nacque, la chiamò Giustinia-« na prima, et honorò col dichiararla Patriarcato, su-« bordinandoli la Servia, Bulgaria, seconda Macedonia, « Albania e Porto Dittico (22) supponendoli molti me-« tropoliti e vescovi che nella relatione si nominano. (20) Forse intende parlare dell’Atto di consacrazione, rilasciato dall’Arcivescovo consacrante. (21) Abusivamente fu detto Patriarca il Metropolita di Ocrida; fu semplicemente sede arcivescovile, distrutta sulla metà del XVIII secolo in una col patriarcato serbo di Ipek; era stata elevata a Metropolia nel secolo X. Nel XII fu sottoposta alla Grecia, più tardi ai Crociati, ai Bulgari e ancora una volta alla Grecia. Nel XIV secolo faceva parte della Serbia; cadde poi sotto i Turchi. La sua indipendenza fu soppressa nel 1767 dal Patriarca di Costantinopoli Samuele. Cfr. MIAAS Aos NIKOAHMOY Tò ’ExxXTjciacmxòv Atxaiov, èv ’A(W|vais 1906, pagine 429, 21. (22) Da correggersi in Ponto Dytico—Mare occidentale: la corre-