76 Giuseppe Castelletu organizzazione sociale contenute nel Kanun Dukagijn che vanno accettate con debito spirito critico e non spinti a conseguenze eccessive per amore di dottrina, possono presentare ancora meglio la questione su accennata e provare il grado di verità della mia asserzione. Parliamo innanzi tutto delle leggende. Una leggenda narra che in tempi assai antichi, il capo di una famiglia di pastori abitanti presso Giacova, morendo ordinò ai propri tre figli di dividersi, prima di allontanarsi verso altri paesi, i pochi oggetti che egli loro lasciava; uno dei figli si prese la sella del cavallo (shalla in albanese), il secondo si prese il crivello (sho-shi in albanese) e il terzo si ebbe solo il buon giorno (mir die in albanese) ironico degli altri due, dopo di che i fratelli partirono per paesi diversi. I due primi si fermarono nella regione compresa tra il fiume Kiri ed il Drin, e con le loro famiglie diedero origine alle popolazioni delle tribù di Sciala e Sciosci vissute fino ad oggi in legami tra loro, l’altro invece andò tra il Mati ed il f ani dove diede origine al gruppo delle tribù Mirdite. Un altra leggenda dice invece che all’epoca delle invasioni turche la famiglia di Giorgio Ducagini, che dominava nel paese, detto anche attualmente, dei Ducagini, si sarebbe scissa in tre gruppi: Giorgio Ducagini sarebbe rimasto nel paese d’origine, mentre Paolo Ducagini e molti suoi consanguinei si sarebbe stabilito nel- 1 odierna Mirdizia dando origine, mediante matrimoni con individui delle popolazioni locali, alle tre tribù di Kusheni, Oroshi e Spaci, e Lek Ducagini avrebbe ripetuto un identico processo nel paese di Sciala e Sciosci; creando così le due omonime tribù, che ancora oggi in relazione a tale leggendaria discendenza sono gli osservatori più severi del Kanun Ducagini e si dicono legati ai Mirditi e ai Dukagijni come fratelli.