168 D. Nilo Borgia un personaggio, di cui ignoriamo il nome, incaricato dalla S. Congregazione di Propaganda a riferire intorno la Missione stessa. « Non è poco frutto, scriveva egli, cc l’introduzione della Missione tra gente così fiera, che cc efficacemente la vuole e la stima, ad onta degli altri cc Greci che professano tanta avversione ai Latini. E’ veci ro che i greci di Cimarra vogliono e stimano i Missio-cc nari per interesse di avere Maestri che insegnino graie tis ai loro figlioli; ma questo fine non s’oppone a cc quelli dei Missionari, anzi è mezzo proprio per otte-« nere il suo fine primario. cc Non è poco profitto l’esser la Missione in Dio-cc cesi aliena (2) non ostante l’opposizione dei Vescovi cc e Patriarchi Scismatici. Predicano i Missionari e danno cc (hanno - custodiscono) i beni della Chiesa : richiedo-« no quegli habitanti dai Missionari i Sagramenti, gli et chiamano a benedire gli infermi e gli animali, e sino « ricorrevano ai Vicari Apostolici, quando erano Veci scovi, acciocché decidessero le loro cause civili e cri-cc minali, e per ottenere dispense; distaccandosi sempre cc più dai loro prelati scismatici, e facendo applauso al cc Romano Pontefice. cc Si aggiunge che tutte le città e terre due volte cc cristiane (3), che si stendono da Budua per tutto cc il gran tratto della spiaggia di Albania fino all’Epiro, cc sono divenute infedeli a poco a poco, e totalmente cc avverse ai Christiani. Nel mezzo di quel gran tratto cc di paese d’ognintorno circondato da Infedeli, si tro- (2) Il rilievo come vedremo a suo tempo era stato fatto dal Missionario D. Giuseppe Schirò; poiché realmente nessuno dei nostri Missionari ebbe mai il titolo della diocesi di Chimara. (3) Una prima volta quando abbracciarono il Cristianesimo; una seconda quando si erano riuniti con Roma.