196 D. Nilo Borgia diare a fondo la questione della ordinazione del Lasca-ris : la propose anche allo studio e al giudizio del Reverendo Hilarione - Orazio Giustiniani, antico alunno del Collegio Greco, il celebre editore del Concilio Fiorentino, con la seguente lettera : « Sono da otto mesi in circa che partì da qua un « certo monaco greco favorito di molte cortesie dalla « Congregatone, sotto pretesto di volersi ritirare nella « patria; ma in verità per farsi ordinare vescovo, come a seppi immediatamente dalli Padri Gesuiti, che glie-« l’havevano persuaso per non so qual bisogno del colle-« gio greco, e così appunto è succeduto, perchè è già torte nato arcivescovo di Durazzo, ordinato dall’arcivesco-« vo di Ocrida, Giustiniana Prima, che pretendendo <«. il titolo di Patriarca, o almeno Arcivescovo Autocefalo « con alcune provincie della Macedonia, crea i vescovi, « come fanno gl’altri patriarchi; e per rimuovere l’a-« marezza d’essersi fatto ordinare da uno scismatico, « asserisce il monaco di haver prima convertito all’u-« nione della fede latina, non solo l’arcivescovo, ma ante che tutta quella provincia e luoghi, et esibisce la let-<< tera che l’istesso Patriarca scrive a Nostro Signore « con la professione cattolica. Questo suo racconto ha « dell’inverosimilitudine, particolarmente per la bre-« vità del tempo e per esser partito appostatamente a c questo fine ; ma questo è alterius indaginis : quello che « più di ogni altra cosa dà fastidio e che mi muove a « dar questa briga a V. S. 111.ma è questa pretesa auto-« rità dell’Arcivescovo Ocridano, sapendo molto bene « che in tempo di Urbano (VIII) ne capitò in Roma uno « di questi e per questa ragione partì con poco gusto e « poco ne diede. Per minor briga di V. P. Rev.ma aree disco di suggerirle a vedere in questo proposito il Ba-« ronio nell’anno 535, paragrafo quod pertinet ad Iu-