Consuetudini nelle montagne albanesi, ecc. 129 era avvenuta, provvedeva a vendicarlo o altrimenti cadeva nel disonore. Dove poi il vincolo della protezione raggiunge la sua massima importanza è nel rapporto di Ospitalità. Un detto tradizionale avverte a proposito della ospitalità « La casa dell’albanese è di Dio e dell’amico », ed un altro « Il pane ti onora ma ti procura dei fastidi » (qui pane è il termine usato per indicare l’ospitalità poiché « il pane, il sale, il cuore, il fuoco e l’erba devono sempre essere pronti per l’ospite » dice un’altra massima popolare). Da ciò si comprende l’alta importanza che ha l’ospitalità nella vita sociale e morale del popolo albanese. Fatto non nuovo del resto chè ugualmente infatti si può notare presso altri popoli primitivi. Nel- 1 ospitalità, più che nella protezione, è sempre il senso del valore della propria personalità che trionfa e che fa agire e reagire l’individuo richiesto di concederla. Egli nel concedere la besa, cioè in questo caso l’assicurazione che saprà dovutamente proteggere il suo ospite, si trova in una posizione di superiorità rispetto a questi, che è venuto da lui a chiedergli un aiuto, e nello stesso tempo vede in tale richiesta un riconoscimento del suo valore di uomo, come nella protezione, e ci tiene quindi a mantenersi in tale vantaggiosa condizione anche per non tradire la fiducia altrui (il pane ti onora ma ti procura dei fastidi!). Di qui, per conseguenza immediata, la vendetta pronta e sicura, ogni qualvolta il suo ospite è offeso, poiché altrimenti egli apparirà per tutti come un incapace. Studi Albanesi, III-IV. 9