Nell’Albania di trent’anni fa 83 perciò stesso che è passato in abitudine non rompe di molto la monotonia e la pacatezza ordinaria degli affetti nella v'ita di tutti i giorni. Del resto bisogna notare che PAlbanese non suole esprimere le variazioni di sentimento che prova, e il suo tratto e il suo parlare è sempre improntato a giovialità, e lo scherzo sagace e spiritoso fiorisce inesauribilmente sulla sue labbra. È ovvio del resto, secondo le leggi psicologiche della vita, che là si trova naturalmente il massimo di sodisfazione e di gioia, dove c’è stato più di lotta e di sforzo per superare le difficoltà e per raggiungere imo scopo a cui si agogna con tutte le forze dell’animo. L’Albanese non esprime le gioie domestiche se non con le rumorose e prescritte celebrazioni di nozze o altro in cui ci hanno gran parte i simboli e i riti originariamente magici sebbene come tali non sieno più nella coscienza della maggioranza. E però son gioie a cui tutti sono obbligati e tanto vi è più di sodisfazione quanto più l’ospite può trattare con lautezza e abbondanza gl’invitati. Ci si tiene enormemente anche nelle così dette feste degli amici (che son le feste del patrono della parocchia o le feste principali dell’anno come la Pasqua e Natale), a trattare con pazza prodigalità tutti quelli che secondo l’uso possono intervenire alle feste, in quanto ciò contribuisce a mantenere o accrescere la riputazione del padrón di casa e della famiglia. Parallelamente alle gioie si può anche dei dolori inseparabili compagni della vita. Anche questi l’Albanese sebbene li senta non li suole esprimere se non incidentemente forse con qualche frase a denti stretti che passa e saetta e ferisce come un fulmine. Egli è avvezzo alla sofferenza e in questo mostra quello che è proprio di tempre gagliarde e animi potenti, una energia di pazienza meravigliosa. Spesso critica e mette facilmente e alle volte sarcasticamente in canzone le male fatte altrui;