Le scoperte archeologiche, ecc. 27 a Butrinto; d’altra parte, si può pure aggiungere che per poche località trovasi — come per Butrinto — un substrato storico rivestito di una smagliante e suggestiva veste di tinta poetica e leggendaria. Occorre risalire agli scavi delle città di Troja, di Micene, di Tirinto, per trovare comparizioni analoghe. Butrinto, l’epopea omerica e Virgilio. — E in realtà, la città di Butrinto ha, con i luoghi ora ricordati, una stretta affinità poiché anche essa si ricollega alla più grande epopea dell’antichità: quella della lotta sostenuta dai Greci contro i Troiani per il ratto di Elena, lotta terminata, come è noto, con la distruzione di Troia. Ma mentre il ciclo delle gesta storico-leggendarie più propriamente troiane trovò il suo cantore in Omero, Butrinto invece, e gli avvenimenti che ivi si svolsero, furono narrati da Virgilio (AenITI, 293 e segg.). Canta infatti questo soave ed epico poeta della Roma imperiale come Enea, peregrinante dolorosamente per tanti mari e con tanti pericoli in attesa che i fati si compissero e potesse far sorgere in Italia le mura di una « nuova Troia », giunge a Butrinto. .... « et celsam Buthroti accedimos urbem ». Qui con grande sua meraviglia, perchè il territorio era greco, incontra il troiano Eleno (figlio di Priamo) che si era sposato con Andromaca (vedova di Ettore) ed era divenuto re di questa regione (la Caonia) dopo la morte di Pirro Neottolemo (figlio di Achille) che quivi li aveva condotti prigionieri. Eleno aveva costruito in questo luogo una rocca che in piccolo riproduceva la sua antica città, e con nomi appunto troiani aveva denominato la fortezza, le porté, i fiumi, ecc.