t LE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE FATTE IN ALBANIA DALLA NOSTRA MISSIONE (1924-1930) Per colui il quale osserva e giudica con mente serena i fenomeni storici sono facilmente spiegabili le ragioni per le quali l’Italia costantemente rivolge la propria attenzione verso la nazione amica d’oltre Adriatico : l’Albania. Troppo vitali sono per noi gli avvenimenti che si svolgono o si preparano in questa nazione perchè noi possiamo disinteressarcene. Fatto questo del resto che è sempre avvenuto, si può asserire, da che le sponde adriatiche furono abitate. La posizione geografica delle due nazioni; il Mare Adriatico stretto e quindi facilmente attraversabile anche a vela; le affinità etniche delle genti abitanti le sue opposte rive nella parte più meridionale (almeno stando a quanto sappiamo dalla antica tradizione letteraria) hanno fatto sì che fin dalla più remota età si stabilissero attraverso l’Amarissimo delle intense correnti etnico-commerciali. Ma l’Italia — erede del più gran popolo che ha dispensato civiltà al mondo — non poteva limitarsi a trasportare in Albania soltanto i frutti della progredita industria, oppure esclusivamente a tesservi relazioni commerciali : ma essa innanzi tutto fu fattrice di una attività rivolta anche a campi ben più nobili e disinteressati. Studi Albanesi, I. 2