46 Gennaro M.“ Monti secondo ¡’ordinamento comune ad ogni lontano dominio angioino, dalla Provenza al Piemonte (1). Secondo le ricerche del Carabellese, il Regno Albanese si estendeva dai monti Acrocerauni al golfo del Drin e dalla baia di Valona ad Alessio « con confini però molto indeterminati e poco definiti verso la regione montuosa delPinterno » (2): in altre parole, era limitato in buona parte alla costa, ma comprendeva quasi tutta l’Albania centrale e meridionale. Anche, però, la capitale, Durazzo, era tutt’altro che tranquilla, nonostante l’esenzione quasi completa dai diritti doganali concessa dal Re, sia per dissidi — pare — del Chinardo e suoi successori nell’alto officio con l’Ar-civescovo, sia perchè facevan parte della guarnigione dtel castello alcuni dei Saraceni di Lucera passati al servizio del Re ma sempre infidi : nè dovevano mancare lotte con l’interno o timori di sollevazioni e penuria di viveri, perchè troviamo abbastanza frequenti ricordi di invio di armati, navi e vettovaglie dai porti pugliesi: nè mancava, purtroppo, anche scarsezza di danaro, perchè alcune volte le truppe lamentano di non esser soddisfatte a tempo del loro soldo. Certo si è che fin dall’autunno del 1274 — l’anno del terremoto che la rovinò — gli Albanesi dell’interno assalirono Durazzo, pur essendone respinti, e che il pericolo non cessò nei due anni successivi, come ci testimoniano ordini regi per nuovi soccorsi. Nè bastavano le ribellioni, chè ad essi si aggiunsero azioni militari del Paleologo Imperatore e di Serbi, e incursioni di pirati Dalmati. (1) Cfr. la mia Dominazione Angioina in Piemonte, Torino, Soc. Stor. subalpina, 1930, cap. XVIII. (2) Op. cit., p. 45.